Notte stellata non è solo un quadro, ma una piccola esplosione d’universo.

Van Gogh non dipinge il cielo: lo fa vibrare. I vortici, le stelle, il movimento delle pennellate raccontano un ordine che nasce dal caos, una danza tra il visibile e l’invisibile. Tutto scorre, ma resta impresso.

Forse anche i pensieri funzionano così: provano a muoversi liberi, e noi possiamo solo imparare a guardarli — senza cercare di fermarli, tanto non si lasciano prendere.